Istruzioni per l'uso

San Pietroburgo: istruzioni per l'uso


1. Speak italiano?
La risposta è no. Se chiedete ai russi di San Pietroburgo, vi diranno che il centro è più occidentale di Parigi e Roma messe insieme e che tutti parlano un inglese fluente. In realtà, noi non siamo così ottimisti e l’architettura di San Pietroburgo non va confusa con le maniere e le abitudini delle persone: sovente ci si imbatte in camerieri che s’imbarazzano al solo pensiero di dover parlare inglese, fermo restando che in tutti gli uffici pubblici (metropolitana in primo luogo), l’inglese pare fermamente bandito. 
Ma, insomma, questo accade anche in altre città europee. Il nostro consiglio? Imparate i numeri in russo, che aiutano sempre, e tirate fuori il Charlie Chaplin che c’è in voi: poche parole ma chiare, gesti precisi ed un pizzico di speranza. Quel che sarà, sarà. 

2. Iedà, che in russo significa cibo (ma che fa rima con “pietà”)
Viaggiare significa, in primo luogo, entrare in contatto con sapori e gusti differenti e proprio questa diversità è parte dell’arricchimento di ogni viaggio. Non siate, quindi, troppo provinciali e non aspettatevi di trovare gli stessi piatti di casa propria, non è questo il motivo per qui siete venuti a San Pietroburgo. 
Inoltre, la cucina russa non è per niente male, basta saper scegliere quello che è più affine ai nostri gusti. In tavola manca l’olio d’oliva (talvolta sostituito con la “smetana”, una sorta di panna acida) e, spesso, anche il pane, ma sono sicuramente da provare le varie insalate, gli shashliki e i blini. Per pizza e pasta, ci sarà tempo al vostro ritorno.

Per tutti coloro che hanno scelto proprio San Pietroburgo, e non Parigi, Londra, Barcellona. Perché le città europee, sicuramente bellissime, le conosciamo abbastanza. Ma come approcciare questa meravigliosa creatura chiamata San Pietroburgo?

Tirate fuori il Charlie Chaplin che c'è in voi, e verrete capiti. Ironizzate sulle cattive maniere, e vivrete meglio. Tenete sempre a mente che la differenza culturale è motivo di arricchimento, e non di frustrazione. Sorridere e osservare, osservare e sorridere. Il tutto, finalizzato a capire. E' per questo che siete in viaggio, ed è questo il punto di partenza per cogliere il massimo dalla vostra esperienza a San Pietroburgo.

3. L’Ironia, il nucleare contro la maleducazione.
Non v’è niente di più ridicolo di una persona maleducata, arrogante, poco disposta alla comunicazione; e vi assicuriamo che, se la pensate come noi, in Russia di risate ve ne farete parecchie.
Nei ristoranti, nei negozi, alla stazione della metropolitana, per le strade: le persone hanno una secchezza che in Italia verrebbe scambiata per maleducazione. Capita spesso, spessissimo di essere costretti a chiamare e richiamare un cameriere tre o quattro volte al ristorante prima che si degni di rispondere, che alla richiesta di informazioni la cassiera risponda stizzita, che si avverta la percezione di un muro da parte del momentaneo interlocutore. In questi casi fate frutto del dono dell’ironia: noi italiani siamo gli unici che potremmo riprodurre, a gesti e suoni, i tratti essenziali de “La Critica della Ragion Pura” di Kant, quindi se dovete ordinare da mangiare, o chiedere informazioni per strada, o acquistare dei biglietti per il teatro, siate esuberanti e non lasciatevi intimidire, ma soprattutto, non abbiate paura di insistere: in Russia manca quell’attenzione nei confronti del cliente tipica del mondo Occidentale.
Detto per inciso, noi non riteniamo che i russi siano maleducati, tutt’altro: sono in genere persone ospitali e gentili, pronte ad aiutare gli altri, curiose nei confronti degli stranieri, ma, forse residuo di anni di totalitarismo, è completamente assente il customer care, l’attenzione verso il prossimo, quel sorriso in più che spesso mette a proprio agio l’interlocutore e lo farebbe sentire quasi a casa. Quindi ricordate sempre che non siete a casa e non si possono applicare gli schemi di casa propria ovunque!

San Pietroburgo, città dove si cammina molto 4. Op, op, op: a piedi.
Noi italiani siamo un popolo sedentario, prendiamo la macchina anche per andare dal giornalaio davanti a casa (salvo poi lamentarci di non trovare parcheggio). San Pietroburgo è una città ariosa, monumentale, spaziosa, una camminata di 20 minuti per raggiungere un caffè o un ristorante è cosa normale... Non lamentatevi se l’appartamento non è vicino ad ogni cosa che andrete a vedere perché non può esserlo.
In presenza di un accompagnatore esperto, si potrà fare l’autostop a pagamento: dare al guidatore di una Lada scassata 100 o 200 rubli per farci portare a destinazione: è comodissimo e permette di risparmiare tempo e soldi.

5. Il famigerato “complesso di Dio”
Una delle cose su cui vigono più stereotipi sono le ragazze russe: effettivamente le donne russe sono tante e belle e questo sorprende chiunque metta piede a San Pietroburgo. Spesso succede che gli uomini perdano la testa (e non solo) e s'ammalino del cosiddetto “complesso di Dio”, ovvero quello stato di confusione mentale dove si crede d'essere, tutto ad un tratto, diventati più belli o interessanti perché inseriti in un contesto diverso che ci valorizza. Salvo poi ritornare in Italia col broncio ripensando continuamente ai quegli incredibili momenti in Russia e costretti a fare un bel bagno d'umiltà...
 
Riteniamo opportuno fare qualche considerazione in merito: in primo luogo, in un paese come la Russia dove il numero delle donne è di gran lunga superiore a quello degli uomini, bisogna ricordare che la competizione non è maschile, ma femminile. Ecco perché le donne risultano a prima vista più “aggressive”; come accade per gli uomini in altri stati del Sud, è un discorso di proporzioni. In secondo luogo, in Russia la Chiesa Ortodossa non ha mai avuto un potere centrale come quello della Chiesa Cattolica in Italia, ecco perché tacchi a spillo, minigonne ed altri oggetti sono all'ordine del giorno, per il semplice motivo che, in fondo, non v'è nulla di male nel portarli. Questo è un argomento che richiederebbe un manuale intero, ecco perché abbiamo ritenuto opportuno semplicemente accennarlo. Ricordate sempre: il “complesso di Dio” può colpirvi da un momento all'altro e non abbandonarvi più.

San Pietroburgo, una città dove piove spesso6. Il tempo, che sfortuna!
Sovente incontriamo turisti che ci dicono sconsolati: “sa, tutto bello, ma sono stato proprio sfortunato con il tempo”. In realtà questa è una frase ricorrente per noi italiani di San Pietroburgo ed è uno dei motivi per cui spesso si vedono persone camminare senza ombrello sotto una pioggia battente. Ci si abitua proprio a tutto.

Anche se in verità la primavera e l’estate sono clementi: quello che consigliamo è sempre di tenere un impermeabile in borsa e di portare scarpe resistenti all’acqua. I russi dicono che ci sono due cose che si dovrebbero sempre tenere nella borsa: l’ombrello e gli occhiali da sole. Infatti, è bene non fidarsi nemmeno d’una giornata di sole perché potrebbe repentinamente mettersi in pioggia.

7. Sicurezza sì, sicurezza no
Il centro di San Pietroburgo è un luogo abbastanza tranquillo e anche camminandoci non si ha la percezione di poter finire in situazioni pericolose. Naturalmente, fate attenzione al passaporto (il cui smarrimento potrebbe rovinarvi la vacanza), non tenete il portafogli nella tasca posteriore dei pantaloni e non lasciate mai borsa o cellulare senza guardia quando andate ai servizi. I ladri pietroburghesi sono docili, ma non vanno stimolati, ed un cellulare senza proprietario posto su un tavolo, in Russia, è già “istigazione al furto”: e mai legge sarà più severa di questa.

8. Cento o cinquanta? Facciamo trenta o niet!
In Russia, come nell’Italia di qualche anno fa, i prezzi sono fluttuanti ed è usanza contrattare il prezzo. Eviterei di farlo nei ristoranti dove ci sono listini con prezzi definiti, ma se vi trovate in qualche mercatino oppure se volete fermare un taxi, potete provarci. Ricordate che non siete visti come persone, ma come euro pascolanti e, indipendentemente dal risparmio, è sempre una soddisfazione riuscire a strappare il prezzo migliore. Se porterete il prezzo da cinquanta a trenta, potrete già smettere di considerarvi turisti, ma già “mezzi cittadini”.

I ponti alzati di notte a San Pietroburgo
9. L'apertura dei ponti di notte
Ricordatevi che nel periodo compreso tra Aprile e Novembre a San Pietroburgo il fiume Neva nelle ore notturne apre i propri ponti al passaggio delle navi. L'atmosfera è romantica ed attira visitatori da tutto il mondo, ma calcolate bene i vostri spostamenti e non dimenticate di attraversare i ponti prima che inizi la procedura di apertura (di norma dopo le 00.30) perché il rischio è quello di dover aspettare la chiusura a mattina (5.45). Prenotando con noi vi forniremo tutte le informazioni del caso su orari di apertura dei ponti e vi consiglieremo l’alloggio migliore alle vostre esigenze: in ogni caso proprio per questo motivo tutti gli appartamenti de "La Casa di Bury" sono situati nella zona della terraferma più precisamente lungo la prospettiva Nevskij nell'area che va dall'Ammiragliato a piazza Vosstanja. 

10. Davaj, davaj, davaj!
Questa espressione, in russo, significa “dai”, “come on” ed è un consiglio che ci sentiamo di darvi qualora finiate in situazioni particolari, problematiche: siate il più pragmatici possibili!

La Russia è un paese con leggi contorte, contraddittorie, talvolta acrobatiche, basti pensare alla procedura per l’ottenimento di un visto turistico, e l’unico modo per sopravvivere è quello di non pensarci troppo. Se un controllo della polizia dovesse risultare difficoltoso, sappiate che 10 o 15 € risolvono ore di lunghe attese. Se però vi vengono richiesti più di 10 o 15 € e non avete la coscienza sporca, rileggete il punto 8, e spiegategli che neanche qui nessuno è fesso.

11. Souvenir
Matrioska, vodka e caviale sono i classici souvenir, se invece volete comprare qualcosa di caratteristico consigliamo i cucchiai (ce ne se sono di diversi tipi) che simbolizzano la salute, oppure i caratteristici piatti e bicchieri di khokhloma (хохлома) di colore rosso e nero, chiamati così perché fatti nella piccola cittadina russa da cui prendono il nome. Un altro regalo tipico è il cubo di Rubrica, tutti ci avranno giocato almeno una volta nella vita. Una voce a parte meritano le famose icone russe, che va detto non possono essere espatriate, quindi attenzione!

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